Il Tarlo

   

Il Tarlo mette in scena due personaggi: un uomo maturo, affermato nel lavoro, con moglie e due figli; e una ragazzetta che, mentre la famiglia è al mare in vacanza, gli si presenta in casa in seguito ad un appuntamento preso telefonicamente. Lui crede che la ragazza sia una venditrice di enciclopedie porta a porta: è carina, sembra ben disposta, e lui comincia a…provarci. Ma, di frase in frase, di schermaglia in schermaglia, lei si rivela tutt'altra cosa. Sottopone l'uomo a una sorta di interrogatorio mentre il "tarlo" del titolo continua a rodere il tessuto del suo passato, costringendolo a riportare in superficie squarci di vita volutamente dimenticati, quasi cancellati. Fino alla scoperta della vera identità della ragazza e allo scioglimento degli intricatissimi nodi del racconto.

 

Personaggi: Raul  -  Diana

Lingue: Italiana, Inglese

 

 

 

 

Stabile del Giallo - Roma

 

 

"Il tarlo", noir psicologico

Con "Il tarlo" di Enzo Consoli, il Teatro Stabile del Giallo lancia una nuova iniziativa che, pur nel rispetto della sua linea tradizionale, con una apposita rassegna apre a testi inediti di autori contemporanei. Questo di Consoli mette in scena due personaggi: un uomo maturo, affermato nel lavoro, con moglie e due figli; e una ragazzetta che, mentre la famiglia è al mare in vacanza, gli si presenta in casa in seguito ad un appuntamento preso telefonicamente. Lui crede che la ragazza sia una venditrice di enciclopedie porta a porta: è carina, sembra ben disposta, e lui comincia a…provarci. Ma, di frase in frase, di schermaglia in schermaglia, lei si rivela tutt'altra cosa: una intervistatrice per un fantomatico Progetto Uomo che intende identificare soggetti in grado di contribuire a restituire alla "persona" quella dignità soffocata o perduta tra insoddisfazioni, problemi quotidiani, distrazioni, assuefazioni, ambizioni, sete di potere, danaro. Un risveglio, dunque, di coscienze semiaddormentate e di ribellioni negate.

Ma, andando avanti tra le domande della ragazza e le risposte dell'uomo, sempre più irritate per il loro tono quasi inquisitorio, ci si accorge che lei - che gli confessa di averlo spiato a lungo, abitando nel palazzo di fronte - del passato di lui sa molte cose: scabrose, imbarazzanti, addirittura tragiche. Il "tarlo" del titolo continua a rodere il tessuto del suo passato, costringendolo a riportare in superficie squarci di vita volutamente dimenticati, quasi cancellati. Fino alla scoperta della vera identità della ragazza e allo scioglimento degli intricatissimi nodi del racconto: cui non ci sembra lecito nemmeno accennare per non togliere quella sorpresa che, in uno spettacolo del genere, dev'essere riservata allo spettatore.

Sostengono i due ruoli, con molta consapevolezza e partecipazione, Dario Penne e Celeste Brancato. La regìa è di Marina Francesconi - giovane che ha cominciato a lavorare in teatro nella ricerca, che è cresciuta con precisi interessi per la grande letteratura teatrale e che per un po' di tempo ha fatto anche l'attrice -, la quale nel rigoroso, asciutto, serrato testo di Consoli - che lentamente scende ad indagare, al di là del "fatto", nella profondità dell'animo umano -, ha individuato le linee di un classico noir psicologico e, di conseguenza, scavando anche nel sottotesto, ha puntato tutto sull'approfondimento dei personaggi e dei dialoghi in un crescendo sempre molto teso. Di notevole suggestione la scelta del commento musicale affidato alle note di Sakamoto.

Tonino Scaroni

 

Al Teatro Stabile del Giallo (via Cassia 871 - Tel. 06/ 30311335-30311078) si replica fino al 20 maggio.

 

 

 

TORINO SPETTACOLI

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(...) l'esito della lettura de "Il tarlo" è stata accolta davvero con molto favore e interesse. Il professor Paolo Accossato, docente e giornalista de La Stampa, nel presentare il suo testo, ha sottolineato la finezza con cui è tratteggiato il personaggio della protagonista femminile e la varietà di toni e di atteggiamenti che l'interprete ha a sua disposizione nel condurre la sua ostinata indagine.

Il ruolo di Diana era affidato a Miriam Mesturino, mentre Piero Nuti ha sostenuto quello di Raul. La loro interpretazione, tesa e precisa anche nei piccoli giochi mimici che una semplice lettura può consentire, ha servito il testo alla perfezione ed è stata particolarmente apprezzata dal pubblico che, nel dibattito conclusivo, ha avuto parole di convinto elogio per il testo e la sua esecuzione.

Un ruolo particolarmente importante ha giocato anche l'accompagna- mento musicale dal vivo affidato al M° Rinaldo Bellucci che ha utilizzato il pianoforte in perfetta sintonia con i ritmi e le intenzioni degli attori per sottolineare, con fitta trama di brevi interventi, i passaggi decisivi e le atmosfere cangianti del testo.

 

 

                                               

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